Stavo camminando.
Il cammino era iniziato e non vedevo i cartelli che indicavano la giusta via.
Decido di girare a sinistra, vedo un sentiero che continua lungo un ponte.
Dentro di me c’è la certezza che è la strada giusta e continuo.
Dopo il ponte si apre uno spazio molto ampio, sembrava un luogo costruito nel momento a vedere le rocce che circondavano il luogo come se fossero delle mura.
Mi avvicino e vedo acqua che sgorga tra le pietre e gente che si bagna i piedi. Decido di fare una foto ma non volevo inquadrare nessuno. Era impossibie.
Dentro di me una voce: “Ma ci sei già stato! A cosa ti serve una foto?”.
Scendo e saltello tra un masso ed un’altro, arrivo ad un’altro ponte, lo supero.
Vedo una borsa di plastica in mezzo all’acqua.
C’è una stradina poco sopra l’acqua fatta di sassi bianchi, a pelo d’acqua. Sia a destra che a sinistra piccoli corridoi, sempre fatti di sassi.
Al centro dei bastoni da cammino, paralleli allo stradino e in fondo un oggetto bianco, luminoso che non riesco a definire.
Guardo uno dei bastoni e mi dico:”Come mi piacerebbe prenderlo per continuare il cammino…”
Non lo prendo e vedo che tra i bastoni ci sono anche degli strumenti per lavorare la terra, zappe, forconi, etc.
Ringrazio questo luogo sacro e me ne vado.
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